12 maggio 2010

Caso Gugliotta, Viminale parte civile se Polizia responsabile

Procura Roma chiede scarcerazione del giovane

ROMA - "Qualora venissero accertate al termine dell'indagine responsabilità penali nei confronti di uno o più appartenenti alle forze dell'ordine" nella vicenda di Stefano Gugliotta, il giovane picchiato e arrestato dopo la gara Roma-Inter, "il ministero dell'Interno si costituirà parte civile". Lo ha annunciato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Elio Vito, nel corso del question time. Le indagini, ha proseguito Vito, "proseguono e al fine di chiarire tute le fasi dell'arresto e verificare ogni comportamento illecito, sono stati individuati tutti gli appartenenti alla polizia che hanno partecipato alle varie fasi del fermo e le loro annotazioni sono state trasmesse all'autorità giudiziaria per le valutazioni di competenza".

AGENTE INDAGATO, CHIESTA SCARCERAZIONE DEL GIOVANE - E' stato iscritto nel registro degli indagati il nome del poliziotto che ha sferrato il pugno a Stefano Gugliotta, arrestato la sera della finale di Coppa Italia, Inter-Roma. La Procura di Roma ha, inoltre, chiesto al Gip la scarcerazione del giovane romano sulla base del presupposta che sia "stato vittima - è detto nel provvedimento - di un atto arbitrario". Sulla richiesta del Procuratore aggiunto, Pietro Saviotti e del sostituto Francesco Polino si pronuncerà il gip Aldo Morgigni.

La richiesta di scarcerazione del giovane è arrivata al termine di una riunione svolta questa mattina in Procura. Al momento sono al vaglio degli inquirenti le posizioni degli altri poliziotti ascoltati ieri dal pm. Anche l'agente che è stato iscritto nel registro degli indagati è stato ascoltato dal pm nella giornata di ieri. L'atto istruttorio è stato ad un certo punto interrotto perché per la sua prosecuzione era necessaria la presenza di un avvocato. Per il poliziotto l'accusa è di lesioni volontarie aggravate dal fatto che è un pubblico ufficiale.

"Non ce la faccio più. Da oggi non voglio più mangiare né bere". Sono queste le parole che Stefano Gugliotta, il ragazzo di 25 anni picchiato dagli agenti di Polizia la sera della finale di Coppa Italia e ora detenuto nel carcere di Regina Coeli, ha detto questa mattina a suo padre. "Siamo arrabbiati - ha detto il padre che indossa anche oggi una maglia di color rosso - non vediamo l'ora che esca. Come fanno a difendere delle persone accusando mio figlio?".

STEFANO FA SCIOPERO DELLA FAME - "Stefano è in sciopero della fame e molto arrabbiato. E' pieno di rabbia per le cose che legge". Lo ha detto il deputato del Pd Emanuele Fiano, che questa mattina ha fatto visita a Stefano Gugliotta, il ragazzo di 25 anni picchiato dalla polizia la notte della finale di Coppa Italia e detenuto ora nel carcere di Regina Coeli. "Il governo, durante il Question time, ci dovrà dare notizie circa l'iter che ha vissuto il ragazzo - ha aggiunto - perché è ancora in carcere e soprattutto le notizie di cui è in possesso. Vogliamo tenere sotto pressione il governo in modo da non far passare sottovoce questo caso".

STEFANO HA SCRITTO LETTERA DI ACCUSA - "Ci aspettavamo di peggio. Stefano é molto determinato. Ci ha detto che dorme a sprazzi e che sta scrivendo molto. Questa notte si è svegliato arrabbiato ed ha scritto una lettera di accusa". Lo ha detto il consigliere del Pd della Provincia di Roma, Marco Palumbo, che questa mattina insieme al consigliere regionale Enzo Foschi, ha fatto visita al carcere di Regina Coeli a Stefano Gugliotta. Il giovane di 25 anni che è stato picchiato dalla polizia la notte della finale di Coppa Italia. "Voleva che consegnassimo la lettera alla madre - ha aggiunto Palumbo - ma non è stato possibile perché un responsabile del carcere lo ha vietato per regolamento". Nella lettera di quattro-cinque pagine, Stefano avrebbe ripercorso la sua vicenda e tutto quello che è successo la notte della finale di Coppa Italia. Al termine della lettera annunciava la sua volontà di iniziare lo sciopero della fame.

MADRE, STEFANO E' MOLTO PROVATO - "Stefano è nervoso, ha dei tic e si sta facendo dare delle gocce per poter dormire. Non sa cosa sta succedendo, è confuso e molto, molto provato". Lo ha detto la madre di Stefano Gugliotta, il giovane di 25 anni che è stato picchiato dalla polizia la notte della finale di Coppa Italia, che ha fatto visita al figlio detenuto nel carcere di Regina Coeli a Roma. I genitori sono ora insieme alla zia e la cugina di Stefano davanti al carcere di Regina Coeli in attesa di una sua possibile scarcerazione che, secondo il loro avvocato, potrebbe esserci dopo l'ora di pranzo.

Fonte: Ansa.it

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