24 febbraio 2010

Il popolo viola torna in piazza ma non chiamatelo "No B. Day 2"


Sabato a Roma in nome della legge uguale per tutti
E’ incominciato il conto alla rovescia. "Non è un No B. Day 2" dicono gli organizzatori della manifestazione lanciata sabato in Piazza del Popolo, a Roma. "La legge è uguale per tutti" il nome della giornata: ultimo atto della mobilitazione del Popolo Viola contro le leggi ad personam cominciata il 30 gennaio con i sit-in in tutta Italia a difesa della Costituzione e continuata con il presidio viola che da due settimane staziona di fronte a Montecitorio. Il 5 dicembre, dopo che la manifestazione era montata su Facebook, arrivarono le adesioni di Italia dei Valori, Rifondazione, Verdi, associazioni, singoli e società civile. Il Pd, invece, rimase a rosolare nel vado-non-vado fino all’ultimo momento utile (Rosy Bindi sciolse gli indugi alla vigilia).

Questa volta da Bersani – che contro il legittimo impedimento ha parlato chiaro durante il dibattito alla Camera – è arrivata l’adesione con una settimana di anticipo. "Quando c’è una manifestazione – la sua dichiarazione di sabato da Sanremo – con una piattaforma che ha parole d’ordine che condividiamo, i dirigenti e i militanti del Pd ci sono. Sul legittimo impedimento il Pd ha fatto una battaglia molto forte, quindi se c’è una manifestazione in questo senso, ci saremo".

Per evitare il tira e molla già andato in scena sul 5 dicembre, i democratici questa volta stanno concordando le modalità di adesione, annunciando che saranno in piazza numerosi esponenti dell’area mariniana e veltroniana, da Ignazio Marino a Giovanna Melandri. Già in campo da giorni Di Pietro e l’Italia dei Valori, Rifondazione comunista, i Verdi, Pdci, singoli e associazioni (a cominciare da Articolo 21).

Per l’organizzazione del 5 dicembre il nodo organizzativo da risolvere fu proprio quello dell’adesione dei partiti. Alla fine si decise che in testa al corteo ci sarebbero state solo bandiere viola e che i politici non sarebbero intervenuti in piazza (l’Italia dei Valori pagò il palco e con Rifondazione contribuì a portare pullman nella Capitale). Questa volta i viola vogliono fare da soli: "Abbiamo deciso di organizzare la manifestazione del 27 febbraio senza l’appoggio economico o logistico dei partiti" scrivono sul sito www.27febbraio2010.org . Per le spese del palco, della burocrazia, della piazza, si affidano alla sottoscrizioni spontanee raccolte sul Web. "Abbiamo aperto una sottoscrizione che finora ha reso circa 5.000 euro. Ne mancano ancora perlomeno 20.000".

Quindi dalle 7.20 di questa mattina parte "20.000 euro in 20 minuti" che si concluderà alle alle 24 di martedì 23 febbraio. Gli assi degli interventi di sabato saranno tre, tutti legati ad articoli della Costituzione: l’articolo 1 con interventi sul tema della difesa del lavoro e della lotta alla precarietà; l’articolo 3 ("Tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge") contro le leggi ad personam; e l’articolo 21 legati alla libertà di stampa e a quella della Rete. Ma il palco sarà anche come un trampolino di lancio per altre manifestazioni che, sull’esempio del No B. Day, sono partite da Facebook.

Si parte dalla "Giornata senza stranieri" il primo marzo in tutta Italia (sull’esempio dello sciopero dei migranti nato in Francia), si continua con il No Lega nord Dayil 6 marzo a Milano e il No Mafia day il 13 marzo a Reggio Calabria.

Tra i viola, su Facebook, non tutti hanno condiviso appieno l’iniziativa del 27. Critiche dai gruppi locali sono rimbalzate di pagina in pagina soprattutto per i tempi – ristretti – con i quali è stata convocata la manifestazione. "Alcuni gruppi locali – dice Simonetta del Popolo Viola Piemonte – non hanno apprezzato e condiviso le dinamiche relative ai tempi e ai metodi". Lamentano scarsa consultazione e una decisione arrischiata, presa a ridosso delle elezioni. Ciononostante, c’è ottimismo, e voglia di guardare avanti: "La manifestazione deve andare bene – aggiunge Simonetta – e andrà sicuramente bene. Dopo si ricomincerà a cercare una sintesi con i gruppi locali".

Il problema come al solito, è quello dell’organizzazione politica online. "Le dinamiche della comunicazione orizzontale sono difficilissime" chiosa Simonetta.

Da il Fatto Quotidiano del 23 febbraio (Federico Mello)



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