25 febbraio 2010

Mills, oggi l'ultimo atto con la sentenza in Cassazione


Sarà decisiva anche per il processo a carico di Berlusconi. Tra le ipotesi
anche l'assoluzione o la prescrizione. Il giudizio era stato congelato dal lodo Alfano


MILANO - Approda in Cassazione il processo a carico di David Mills. Saranno le Sezioni Unite a stabilire, in maniera definitiva, la "causale" di un versamento da 600 mila dollari. Questo il "prezzo", per la procura di Milano, pagato all'avvocato londinese Mills da Silvio Berlusconi, per raccontare il falso ai giudici del tribunale nei processi in cui erano implicati i vertici del gruppo Fininvest.

Fino ad ora, la tesi difensiva di Mills è franata in primo e secondo grado, incassando una condanna a 4 anni e mezzo di carcere per corruzione giudiziaria. La decisione che verrà presa oggi, potrà avere pesanti significati futuri. Soprattutto per quanto riguarda il destino processuale del presidente del Consiglio. Mills, infatti, deve rispondere per un bonifico estero, ottenuto a distanza di due anni dall'ultima deposizione resa come testimone (era il 1998), davanti ai giudici milanesi. Mills è stato l'ideatore del comparto estero del gruppo Fininvest.

A Milano, nei processi sulla tangenti alla guardia di Finanza e sui falsi in bilancio del filone All Iberian, il consulente del gruppo era chiamato a ricostruire la paternità di conti esteri e controlli di società off shore. La sua versione, per sua stessa ammissione, sarebbe stata edulcorata per evitare ulteriori guai con la giustizia al Cavaliere. Lo ha confessato (prima di ritrattare qualche mese dopo), lo stesso Mills al pm Fabio De Pasquale. A conferma di questa tesi, c'è anche uno scritto, prodotto al processo, ritrovato nella memoria di un computer dell'imputato.

Gli avvocati di Mills, Alessio Lanzi e Federico Cecconi, nel ricorso presentato in Cassazione contro la condanna hanno sostenuto innanzitutto l'innocenza del loro assistito. Ma anche come l'eventuale reato si sia consumato, in realtà, nel 1999 e non nel 2000 (come sostiene la sentenza dei giudici d'appello), invocando così la prescrizione. Infine, il collegio difensivo, ha ricordato come la giurisprudenza non sia concorde nel perseguire il reato di corruzione in atti giudiziari "susseguente". Ovvero, il pagamento illecito avvenuto successivamente alla commissione di un altro reato (in questo caso la falsa testimonianza resa da Mills). E, un primo importante riscontro, questa tesi difensiva l'ha già registrata. La Cassazione, infatti, ha deciso di riunirsi a Sezioni Unite. La sentenza che verrà emessa con tutta probabilità già questa sera, dunque, sarà chiamata a stabilire anche un principio in merito all'interpretazione dell'articolo che regola la corruzione in atti giudiziari.

I precedenti non aiutano a formulare un pronostico. Nel maggio del 2006, la Sesta sezione penale ha infatti assolto Primarosa Battistella dalla medesima accusa nel processo sulle toghe sporche della Capitale per l'affaire Imi-Sir. La stessa sezione, però, nel giugno 2007 e nel maggio dello scorso anno, su episodi simili di corruzione "susseguente", ha riconosciuto la bontà della tesi accusatoria.

Oggi, i giudici saranno chiamati a stabilire quale sia l'esatta interpretazione, ma soprattutto decideranno le sorti della posizione di Mills e, a cascata, di Silvio Berlusconi. Decisione non facile e carica di significati. Rinviare il processo alla Corte d'appello di Milano, significherebbe segnarne il destino, visto che la prescrizione arriverà tra due mesi. I giudici potrebbero anche assolvere nel merito l'imputato, sconfessando i precedenti due verdetti. Ma anche, infine, non punire Mills, riconoscendogli come reato la "corruzione semplice", che sarebbe però già caduta in prescrizione.

La decisione che verrà presa dagli "ermellini", non potrà che avere conseguenze sul procedimento che riprenderà sabato mattina a Milano, differenziato dopo l'approvazione del lodo Alfano, in cui, con le identiche accuse, l'unico imputato rimasto è Silvio Berlusconi.

Fonte: Repubblica.it

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