27 febbraio 2010

La crisi economica è davvero finita?


di Erwin Pina

E' stato all'alba del G20 che i primi segni di miglioramento hanno cominciato a manifestarsi nell'economia.
Dopo quasi 9 mesi di crolli e fallimenti più o meno eccellenti, lo "stimolo all'economia" di 5000 miliardi di dollari sembra aver dato fiato ai mercati, ma ancora oggi a voler essere pignoli ci sono diversi elementi che non convincono
molto sul fatto che la ripresa sia un trend duraturo ma piuttosto l'effetto di una cascata di denaro che è andata a coprire a tappare una serie di falle che non sono mai state riparate.


In primis, l'enorme cascata di denaro è servita per salvare le banche e i titoli azionari, ma ben poco si è fatto per andare ad aiutare l'economia reale,l'unica che conti veramente, quella che produce beni reali , la disoccupazione crescente è un fatto ed è un fatto che colpisce duramente la stessa America.


In secondo luogo non si è fatto quasi nulla a dispetto i proclami di diversi politici: da Obama ma anche a Tremonti, per disciplinare il sistema bancario e introdurre nuove regole destinate a impedire una nuova crisi.
Regole come la reintroduzione in America di un equivalente della legge Glass-Steagal , che impediva la fusione di banche d'investimento , con banche di deposito sono state disattese per le pressioni dei poteri di Wall Street, gli stessi che la medesima leggere fecero abrogare verso l'inizio del nuovo millennio.


Terzo problema è il crescente deficit degli stati nazionali ,i quali hanno sempre meno margine d'azione, per via degli interessi sul debito enormi, deficit cresciuto in maniera spropositata anche in relazione ai recenti salvataggi.
Abbiamo visto il crollo dell'Islanda e ora ci apprestiamo ad assistere a quello della Grecia.
L'UE farà di tutto per impedire alla Grecia di fare default, ma ciò significherà strette norme di austerità che produrranno disoccupazione e ridurranno i consumi piagando ulteriormente un'economia tenuta in piedi da artifici contabili e gia vediamo gli scontri nelle piazze.
La stessa America ha un deficit astronomico che fa scomparire quello gia non piccolo dell'Italia, qualcosa intorno ai 10 trilioni di dollari.


Chi ci guadagna da tutto questo?
Ovviamente le banche e i complessi industriali più eminenti che possono permettersi con la loro influenza di essere coperti dagli stati, fino a causarne il crollo.
Continuando con questo trend, cercando di salvare entità truffaldine ma potentissime il risultato sarà che verrà svenduta la libertà della classe media occidentale che si ritroverà sempre più povera e dipendente da queste realtà.


note: per approfondimenti ( http://www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=17736 )


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