23 aprile 2010

Bossi, è crollo governo, verso fine patto Pdl-Lega

Il leader del Carroccio: Fini andava cacciato Premier: predellino? Certe cose non si ripetono

ROMA - "Siamo davanti a un crollo verticale del governo e probabilmente di un'alleanza, quella di Pdl e Lega. Fini, invidioso e rancoroso per le nostre ripetute vittorie ha rinnegato il patto iniziale e non ha fatto altro che cercare di erodere in continuazione ciò che avevamo costruito". Lo dice Umberto Bossi in un'intervista sulla Padania. Bossi definisce Fini " "un veccho gattopardo democristiano" e dice che Berlusconi "avrebbe dovuto sbatterlo fuori subito senza tentennamenti invece di portarlo in tv dandogli voce e rilievo".

L'analisi di Bossi è che Fini "ha lavorato per la sinistra, comportandosi come un vecchio gattopardo democristiano: fingi di costruire per demolire e non muovere nulla". Secondo Bossi, con queste premesse, "sarà proprio la sinistra a vincere le prossime elezioni. Grazie a lui".

"Fini - dice ancora i leader della Lega - è palesemente contro il popolo del Nord, a favore di quello meridionale. D'altra parte era troppo spaventato delle possibili conseguenze del federalismo, che comunque avrebbe fatto bene anche al Sud". Il rimproero a Berlusconi è di non averlo subito 'sbattuto fuori ''. "Quella era la strada da seguire".

Bossi traccia la rotta per il futuro: "Finita la stagione del federalismo, un concetto abbandonato, dobbiamo iniziare una nuova stagione, un nuovo cammino del popolo padano. Purtroppo oggi non ha più senso parlare di federalismo alla nostra gente che potrebbe sentirsi tradita da ciò che non siamo riusciti a fare. Una nuova strada ci aspetta e sarà una strada stretta, faticosa, difficile ma che potrebbe regalarci enormi soddisfazioni".

"Saremo soli - conclude il leader leghista - senza Berlusconi. La nostra gente non digerirà facilmente la mancata conquista del federalismo e noi Lega, dovremo comportarci di conseguenza. Berlusconi quindi diventerà il vero e unico baluardo anticomunista del paese e prevedo che raccoglierà molti consensi".

IO SONO PER LA MEDIAZIONE MA PAZIENZA GENTE NO - "Io sono per la mediazione, certo, ma la gente del nord, i leghisti, sono arrabbiatissimi, è un vero bombardamento di persone che non ne possono più di sceneggiate, rinvii e tentennamenti": lo ha detto Umberto Bossi, parlando al telefono con l'ANSA, a proposito della situazione del Governo dopo la querelle tra Fini e Berlusconi. "Noi vogliamo fare le riforme, i miei vogliono le riforme" ha aggiunto Bossi "e io devo interpretare le richieste della base, della gente che è stufa".

NON VOGLIAMO GETTARE BENZINA SU FUOCO MA... - "Non vogliamo gettare benzina sul fuoco ma la gente del nord è stufa marcia, basta ascoltare quel che dice la gente per strada o alla radio. Riforme subito!": lo ha detto all'ANSA il ministro Umberto Bossi, interpellato a proposito delle sue dichiarazioni sul Governo riportate stamani dal quotidiano della Lega 'La Padania' in cui lo stesso Bossi aveva accennato al rischio di una fine dell'alleanza Lega-Pdl.

BOSSI, FEDERALISMO RESTA MA BISOGNA FARLO SUBITO - "Diciamo che il meccanismo del federalismo resta in piedi. Ma deve essere fatto subito!": lo ha detto all'ANSA Umberto Bossi interpellato a proposito delle sue affermazione sulla possibile fine dell'alleanza Lega-Pdl. "Non posso andare di fronte alla mia gente a dire che non stiamo realizzando quel cammino che avevamo intrapreso - ha aggiunto - E quello che sta accadendo frena le riforme. La gente del nord è stufa e lo ha fatto capire chiaramente. Tutto qui". Bossi, pur usando un tono estremamente deciso, è apparso sereno e tranquillo, tanto da scherzare con il cronista nella maniera che usa quando è di buon umore: ovvero rispondendo con una risata alla prima domanda su quale fosse la sua analisi su quanto stava succedendo.

BERLUSCONI SCHERZA, PREDELLINO? CERTE COSE NON SI RIPETONO - ''Salire sul predellino? No, no, certe cose non si ripetono mai: buona la prima''. Con questa battuta scherzosa il premier Silvio Berlusconi ha risposto a un fotografo che, nel corso della presentazione del Suv della Uaz da lui acquistato per una scommessa con Vladimir Putin, gli chiedeva di salire sul
predellino dell'auto. E' stato il premier a introdurre il discorso del predellino. Ammirando la vettura, Berlusconi ha scherzato con i fotografi e i giornalisti presenti: "Vedo che c'é un meraviglioso predellino". A quel punto un fotografo gli ha chiesto di salirci sopra per uno scatto. Ma Berlusconi, scherzando, gli ha risposto: "No, no, certe cose non si ripetono mai: buona la prima".
ZAIA: NON SI PUO' INVENTARSI LEGA COME CAPRO ESPIATORIO - Secondo il governatore del Veneto, Luca Zaia "non è accettabile inventarsi la Lega come capro espiatorio" perché "la Lega è al Governo per fare le riforme e ieri" nella direzione del Pdl "si sono sentite cose e attacchi inaccettabili". Zaia lo ha detto in diretta a Radio Padania libera. Rispondendo ad una domanda sulla presa di posizione di Bossi nei confronti della maggioranza Zaia ha spiegato "Certo il negoziato è duro, in virtù del fatto che nella Pdl non tutti la pensano come, Berlusconi, Bossi, Maroni o Calderoli, ovvero gli uomini che credono nelle riforme. Si deve prendere purtroppo atto che sta nascendo un partito del sud, della conservazione, mentre i cittadini vogliono il federalismo fiscale". Quanto alla possibilità che Bossi trovi uno spazio di mediazione Zaia ha spiegato "la speranza è l'ultima a morire e noi siamo per la ricomposizione ma i toni sentiti ieri non fanno presagire subito giornate di sole. In ogni caso se si dovesse andare al voto anticipato i cittadini hanno ben chiaro di chi sono le responsabilità".

FRATTINI: NON CREDO ELEZIONI, BERLUSCONI RAFFORZATO - Il ministro degli esteri Franco Frattini non crede che dopo lo scontro di ieri tra Berlusconi e Fini le elezioni siano più vicine e ritiene anzi che il premier ne sia uscito rafforzato. "Credo di no", ha risposto ai giornalisti che a Tallinn, a margine della ministeriale Nato, gli chiedevano se si andrà al voto. "Il risultato della votazione finale di ieri è tale da assegnare al gruppo di Fini tra il 5 e l'8%: una componente lontanissima da quella annunciata un po' baldanzosamente alla vigilia", ha rilevato Frattini. "Dodici soli voti a favore danno l'idea della differenza tra dissentire, che è legittimo, e organizzarsi strutturalmente come una componente attiva pronta a votare anche contro la maggioranza e il governo. Questo non è stato condiviso anche da molte persone che pure erano andate alla riunione di Fini o che avevano dimostrato simpatia per alcune delle tesi da lui sostenute", ha affermato il titolare della Farnesina, citando la questione delle riforme condivise e dell'immigrazione. Secondo Frattini, lo scontro di ieri "é servito a fare chiarezza" su questo punto. "Berlusconi ne esce rafforzato, mentre chi pensava di indebolirlo non ha conseguito il suo obiettivo", ha affermato il ministro.

ALEMANNO: PREGHIERA A BOSSI,LASCIATECI TROVARE SOLUZIONE - "L'unica preghiera che faccio nei confronti di Bossi e della Lega è quella di lasciare a noi il compito di risolvere il problema: questo è un problema nostro, interno al Pdl e ce lo risolveremo al nostro interno". Lo ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, al termine del convegno del centenario del sindacato dei cronisti romani. "E' inutile - ha aggiunto - andare a commentare dall' esterno, sento parole molto pesanti. Lasciateci lavorare per trovare una soluzione".

BOCCHINO, FALSI NUMERI VERDINI SU VOTO DIREZIONE - "Verdini è un furbo manovriere di assemblee, ha contato solo i contrari, non i favorevoli e i numeri del documento finale sono errati". E' quanto ha dichiarato Italo Bocchino (Pdl) questa mattina a Omnibus su LA7. "Hanno votato una sessantina a favore e 13 contrari - ha concluso il vicecapogruppo del Pdl alla Camera - i numeri sono questi e non 171 a 12, visto che eravamo in tutto 171".

VERDINI, FINI LASCI PRESIDENZA CAMERA - "I numeri usciti dalla direzione nazionale del partito sono chiari. Il PdL rifiuta le correnti, perché non è un partito tradizionale ma un patto con gli elettori che non può mai essere interrotto". Così il coordinatore nazionale del PdL, nel suo intervento a "La telefonata", su Canale 5. Verdini boccia l'idea di un coordinatore finiano e ribadisce la posizione di Berlusconi sulle dimissioni di Fini: "Le cariche istituzionali sono terze rispetto ai partiti. Fini stesso dovrà concludere che, se vuole svolgere un ruolo politico attivo, bisogna che ricopra un altro ruolo rispetto a quello della terza carica dello Stato". Ma Verdini allarga il discorso al vice capogruppo Italo Bocchino: "Le cariche di partito sono una cosa, le funzioni di partito un'altra. Il vicecapogruppo deve godere della fiducia della maggioranza dei parlamentari in base a un programma preciso. Ovvio che, ove mai questo programma venisse messo sistematicamente in discussione, un problema di compatibilità si porrebbe da sé ". Se Fini e i suoi prendessero in Parlamento posizioni diverse da quelle del PdL, secondo Verdini "sarebbe una responsabilità grave. Dietro al programma di governo ci sono 16 anni di cammino politico in comune tra Forza Italia e Alleanza Nazionale. Ma Fini ha dichiarato che la tenuta del governo non è in discussione". Alla domanda su che cosa succederà se ci saranno scintille in Parlamento per effetto delle posizioni dei finiani, Verdini risponde: "Il Parlamento è il luogo della discussione, se le scintille in questione vanno in questa direzione ben venga. Ma se invece si tratta di guerriglia parlamentare per bloccare il lavoro del governo, allora si tratterebbe di una responsabilità grave".

SCHIFANI, MI AUGURO LA QUIETE DOPO LA TEMPESTA - "Mi auguro che dopo la tempesta, come sempre, arrivi la quiete". Il presidente del Senato, Renato Schifani, che questa mattina ha visitato la Sindone a Torino, commenta così le tensioni all'interno del PdL tra il premier Silvio Berlusconi e il presidente della Camera, Gianfranco Fini. "Mi auguro la quiete da uomo di istituzioni - sottolinea il presidente del Senato - perché il paese ha bisogno di un clima meno teso e meno conflittuale per la sua governabilità". "Adesso - continua - tutto dipenderà dall'atteggiamento che la componente minoritaria che ieri si è disegnata nella direzione nazionale (del PdL, ndr) avrà in Parlamento. Sui temi etici vi sarà sempre, come in tutti i partiti, libertà di coscienza, ma sull'attuazione del programma e sugli altri argomenti - conclude Schifani - si verificherà quotidianamente quale sarà la tenuta della maggioranza".

RIFORME: FINI, BENE PREMIER SU AMPIO CONSENSO - "Credo che sia un fatto positivo che il presidente del Consiglio ieri nel suo intervento abbia detto che è opportuno fare le riforme con il più ampio consenso possibile". Lo ha detto il presidente della Camera Gianfranco Fini parlando ad un incontro all'istituto Stensen di Firenze. "Se le riforme si fanno in modo condiviso - ha proseguito Fini -, queste sono quelle che durano di più e riescono a sviluppare il loro aspetto positivo in tempi più brevi e in misura più efficace".

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