18 aprile 2010

Bossi: «La Padania è una nazione: deve avere autonomia, ci tengono da schiavi»

Il Pd: il leader leghista conferma che vuole la secessione

ROMA (18 aprile) - Umberto Bossi rilascia un'intervista a El Pais, parlando di Padania nazione, e si riapre la polemica sulla Lega secessionista. Fra le altre cose dette al quotidiano spagnolo, il leader leghista ha sostenuto che Berlusconi ha il progetto di diventare presidente della Repubblica: «Se Berlusconi vuole essere presidente, «sa che attraverso il Parlamento non ci riuscirà». «Lei crede che lo voglia?» ha chiesto l'intervistatrice. «Sì», è stata la risposta.

Secondo Bossi la Padania è «una nazione», che deve «avere la sua autonomia. Ci tengono come schiavi, e diamo loro tutti i soldi. Il Nord vuole essere padrone della sua casa, e che la sua casa sia riconosciuta». Il leader leghista ha parlato anche della riforma federalista, affermando che i decreti attuativi saranno pronti in dicembre, con la legge finanziaria.

Il ministro delle Riforme ha spiegato che dopo l'approvazione del governo, discuterà con l'opposizione: «Sì, negozierò. Ma dopo l'adozione in Consiglio dei ministri». Bossi ha aggiunto che «i comuni del Nord» devono ottenere «quello che meritano, sono stanchi di aspettare».

A proposito delle riserve di Fini sulla conduzione delle riforma da parte della Lega, Bossi ha detto: «Abbiamo un sacco di voti. Senza di noi, sono deboli. Fini sa fare i conti e quindi sa che ha bisogno della Lega. Sa che fuori dalla coalizione di governo non ha alcun posto. O quantomeno non cosi importante». Il ministro ha affermato che il premier Silvio Berlusconi gli ha garantito: «Le faccio io (le riforme), con Calderoli. Siamo una coppia ben allenata.

Parliamo con Berlusconi e con Giulio Tremonti. Poi portiamo le riforme al Consiglio dei ministri». Bossi ha infine confermato di essere contrario al voto degli immigrati regolari: «No, no, per nulla. Votano i nostri. E che votino per la Lega».

Il Pd: Bossi conferma che vuole la secessione. «Nella sua versione estera, Bossi, forse credendosi al riparo, riacquista il dono della chiarezza e rivela che la Lega non ha abbandonato i suoi intenti secessionisti», commenta Filippo Penati, coordinatore della segreteria di Pierluigi Bersani. «Bossi è tornato infatti a far risuonare toni e termini, tipici del campionario leghista delle origini, che credevano ormai abbandonati.

Verrebbe da pensare che gli atteggiamenti di maggiore responsabilità e rispetto istituzionali assunti in questi ultimi tempi altro non siano che una copertura tattica e che il vero scopo della sua azione di governo sia un ritorno alle vecchie parole d'ordine secessioniste. Anche considerando che governa moltissime istituzioni locali e ha un ruolo importante a livello nazionale è giunto il momento che la Lega chiarisca una volta per tutte le sue posizioni e la smetta con questo sdoppiamento tra partito di lotta e partito di governo».

http://www.ilgazzettino.it/articolo.php?id=98566&sez=ITALIA

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