12 aprile 2010

Io sto con Emergency: firma l'appello

di Antonio Di Pietro

Oggi ho sottoscritto l'appello 'Io sto con Emergency', lanciato dall’organizzazione stessa, a sostegno dei tre operatori italiani (Matteo Dell'Aira, Marco Garatti e Matteo Pagani) arrestati a Lashkar Gah, in Afghanistan.

Emergency è presente in Afganistan dal 1999 con tre centri chirurgici, un centro di maternità, una rete di 28 centri sanitari. L’Italia ha rinnovato i finanziamenti alla missione afghana e rinforzato il contingente militare, e quindi il proprio impegno, proprio mentre gli Stati Uniti studiavano un piano di ritiro truppe da quella regione.

La nostra nazione merita almeno di avere le dovute spiegazioni e garanzie affinchè vengano rispettati i diritti umani dei connazionali arrestati.

Mi chiedo se il governo stia tergiversando nel pretendere un canale preferenziale per ricevere spiegazioni e dettagli dell’operazione, oppure stia tacendo al Paese le informazioni in suo possesso, limitandosi ad accusare il Times di aver divulgato “notizie erronee”.

E’ grave, inoltre, che alcuni esponenti della maggioranza parlamentare abbiano avanzato insinuazioni ignobili e che da parte del Governo, piuttosto che offrire incondizionata solidarietà a Emergency, ci sia stato solo il timido e blando augurio che questa fosse estranea alla vicenda.

Sabato 17 alle 14.30, Italia dei Valori sarà a Piazza Navona a Roma al fianco di Gino Strada per chiedere la liberazione dei tre connazionali.

Sono certo che la vicenda si risolverà con il completo scagionamento e la liberazione degli operatori di Emergency, fiore all’occhiello ed espressione di uno dei più alti principi sanciti dalla nostra Costituzione, l’articolo undici: "l'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali".Ed Emergency, con il suo operato e la sua storia, ne è la chiara, indiscutibile ed intoccabile dimostrazione.

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