18 marzo 2010

I pirati del web all'assalto di Montecitorio

Si parla di file sharing, neutralità della rete, anonimato: invitati politici, ci sarà anche Pirate Bay. Ma è polemica

Sabato 20 marzo convegno al Teatro Capranica, davanti alla camera

ROMA - In vista delle elezioni regionali il popolo di internet interroga il mondo politico sullo stato dell'arte della Rete e sul suo futuro in Italia. Sabato 20 marzo alle 11 al Teatro Capranica davanti a Montecitorio si svolge la seconda edizione della Festa dei Pirati.

DEMOCRAZIA - A due passi dal Parlamento si analizzeranno le misure legali attuate dal governo in termini di regolamentazione di internet, le possibilità democratiche aperte dai social network e si presenteranno alcuni dei software più efficaci per garantire l'anonimato e la libertà di navigazione per gli utenti dei paesi dove internet è censurata. Per esempio si parlerà di Freenet e di Tor, protocolli e applicativi che rispettivamente rendono anonimi i contenuti e la navigazione. Negli Stati Uniti, dopo i recenti attacchi della Cina a Google, alcuni senatori stanno pensando di destinare alcuni fondi governativi proprio a questo tipo di sistemi aggira-censura.

CONOSCENZA DEL WEB - Gli organizzatori, favorevoli alla neutralità della rete e alla revisione del sistema del diritto d'autore, hanno pensato a un momento bipartisan in cui esponenti della destra e della sinistra italiana dovranno dimostrare quanto conoscono la materia del web e le loro proposte nel merito. L’iniziativa è patrocinata dalla Regione Lazio e dalla Provincia di Roma. Per un giorno, difensori della libertà di conoscenza, untori di mp3, politici, hacker e amministratori si confronteranno sulle modalità con le quali avviene oggi la produzione e condivisione del sapere.

LA FESTA - Il programma è fitto di appuntamenti. All'ingresso un gruppo di hostess burlesque accoglierà gli ospiti con look da piratesse. Per tutta la giornata si susseguiranno anche interventi di arte e giornalismo visuale tra cui una video-installazione proporrà un remixaggio permanente dei contenuti discussi nei vari incontri. La prima parte dell’appuntamento si articola su cinque sessioni di dibattito e la seconda (in serata) è tutta improntata al divertimento e alla condivisione ludica, con interventi di artisti internazionali.

TEMI IN DISCUSSIONE - La mattina si apre con un confronto serrato tra esperti informatici e esponenti politici. Il primo pomeriggio i protagonisti saranno i blogger e i giornalisti sul tema del web 2.0. A seguire il web se la vedrà con la tv, in un dibattito in stile talk show sulle regole che applicate alla televisione dovrebbero valere anche per internet. Poi saranno affrontati i temi della censura e del controllo e saranno illustrati tutti i modi per aggirare chi spia e traccia illegalmente gli utenti. In orario d’aperitivo si parlerà di Europa e di mondo: legislazione e movimenti globali, immancabile Magnus Eriksson dalla Svezia rappresentante di Pirate Bay.

POLEMICHE - L’iniziativa nel suo lato bipartisan ha già acceso le polemiche e «lascia sbigottito» Tullio Camiglieri, coordinatore del centro studi per la protezione dei diritti degli autori e della libertà d'informazione: «A quando il partito dei furti con destrezza o l'associazione degli amici dello sballo legalizzato?». Camiglieri è stupito dal fatto che alla manifestazione abbiano aderito «anche deputati del nostro Parlamento, sarebbe più utile se questi nostri rappresentanti pensassero a tutelare responsabilmente l'industria culturale italiana saccheggiata quotidianamente dalla pirateria online. Centinaia di migliaia di persone impiegate nel cinema, nell'editoria, nei giornali e nell'industria musicale rischiano il loro posto di lavoro. Senza i ricavi non ci saranno più investimenti e non avrà più senso destinare risorse economiche alla realizzazione di un film, di un documentario, di un nuovo giornale o di una produzione musicale».

RIVOLUZIONE INFORMATICA - Non mancano le risposte, questa volta ci pensa Martino Blissetto, di SharingIsCaring: «Ci sentiamo feriti dalla dichiarazione del nostro caro amico Camiglieri, il nostro intento è sempre stato di utilizzare la rete per remixare, diffondere e condividere le opere dell'ingegno umano. Noi aiutiamo gli autori, mostrando come internet possa costituire un'occasione straordinaria anche per loro». E aggiunge: «Come padre ho sempre tentato di insegnare ai miei figli l'amore per il prossimo e la condivisione delle gioie del sapere, e perciò non mi piace essere paragonato a un ladro o a uno sballato. Ci dispiace molto che Camiglieri non capisca il valore della rivoluzione digitale che è in corso: le contrapposizioni sono completamente inutili e le sue critiche sono ingiuste e obsolete. Sarebbe auspicabile invece cooperare per il bene comune e per un libero accesso alla conoscenza delle nuove generazioni». La festa è già iniziata. Sin da ora è possibile intervenire proponendo domande osservazioni e anche critiche attraverso Twitter. La strada verso una cultura informatica critica è ancora lunga e certo occorre prestare attenzione a non usare slogan facili da tecno-entusiasti dell’ultima ora, ma i dibattiti pubblici occorrono e alcuni dei temi affrontati svolgeranno davvero un ruolo chiave per il prossimo futuro.

Fonte: http://www.corriere.it/cronache/10_marzo_18/pirati-montecitorio-raja_eaaf7444-3299-11df-b043-00144f02aabe.shtml


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