30 marzo 2010

TEOrie

di Teo Geral

Milano ,30 /3/2010
Al di là del risultato regione contro regione, per cercare di capire che cosa sia veramente successo in questa tornata elettorale bisogna guardare il totale dei voti distribuiti ai partiti su piano nazionale.

Quello che risulta ,confrontandoli con le ultime elezioni fatte ,quelle europee di un anno fa, è che il PDL perde clamorosamente. Valutando che l’affluenza non fu così poi superiore , il 66,5% un anno fa ,contro 64,46% di quest’anno , non sarà certo il clamoroso calo dell’affluenza ,che tipicamente colpisce la destra, ad aver dettato la clamorosa caduta di voti del PDL. Un anno fa prese il 35,3% contro il 26,7% di queste regionali , un calo del -8,8% ,punti percentuale dei voti.

Una parte dei voti ,forse , è ricaduta sulla lega che nel giro di un anno passa dal 10,2% al 13,1% . Ma l’altra parte di voti dov’è finita ,sicuramente fra gli astenuti ,delusi dal governo e poco convinti da un’opposizione troppo inconsistente. Come detto ci troviamo difronte una Lega ora sempre più forte, che sempre più cercherà di imporsi sul governo , visto che cresce tornata elettorale dopo tornata elettorale . “Federalismo prima di tutto” ,Bossi in alcune sue dichiarazioni è stato chiaro ,così come si è espresso con grande accondiscendenza nei confronti della riforma della giustizia , per il motto una mano lava l’altra.

Una porcata a testa e tutto il governo è contento . Vedremo Fini come si porrà al riguardo ,visto che entrambe le riforme hanno punti molto discutibili ,offrendo buoni spunti per giocare furbescamente da buoni politici che vogliono guadagnare maggior comando nel partito. Il problema si riversa sul governo anche con il chiaro controsenso di una destra che guadagna regioni al sud , Campania e Calabria , governando con la lega ,che difende soprattutto le ragioni del nord, cioè di regioni come Piemonte e Veneto che la Lega governa ,con quota di governo al 26% in Lombardia .

Lega che vorrà ,appunto ,difendere le ragioni del nord proprio con il federalismo ,che per come è pensato metterà in ginocchio il sud. Come si comporterà difronte i suoi elettori del sud il PDL. Come difenderà le loro ragioni ,come li aiuterà a uscire da una crisi sempre più opprimente e cupa senza entrare in contrasto con la lega? Questa è la vittoria decantata dai politici del PDL in tutti i programmi televisivi che seguono ,scheda dopo scheda , gli scrutini. Una vittoria fatta di voti perduti e conflitti interni in espansione ,vedi Bossi contro Fini .

Che abbiano vinto in parte è vero ,se facciamo la conta delle regioni la destra ottiene regioni prima della sinistra ,anche se poi la tornata termina sette a sei per la coalizione PD e IDV , con vari aiuti integrati regionalmente . Sinistra che perde quattro delle sue regioni , Campania ,Lazio ,Piemonte e Calabria. Regioni governate male , Campania e Calabria ,o governate troppo disomogeneamente privilegiano solo certe zone o centri urbani importanti ,lasciando la provincia alle proprie difficoltà ,come fatto in Piemonte e Lazio.

Provincia che è culturalmente terreno fertile per partiti tipicamente territoriali come è la Lega oggi , o i partiti di area comunista decenni fa e oggi scomparsi per colpa del loro burocratese inconcludente. Ma a livello nazionale il PD aumenta ,anche se di poco , passando dal 26,1% al 26,5% ;dicono che chi si accontenta gode. Certo che di terreno ne è stato recuperato suquel primo partito nazionale ,partito che punta tutto ,anche in queste regionali ,su Berlusconi ,che non si risparmia mai dal scendere in prima persona in campagna elettorale. Forse gli italiani iniziano a stancarsi di questo ciarlatano e gruppi come quello del popolo viola qualcosa hanno smosso nelle coscienze degli italiani.

Restando nella prima coalizione dell’opposizione, si noti il lieve calo del partito di Di Pietro , IDV, che passa dal 8% delle europee di un anno fa, al 7,2% di queste regionali ,forse qualcosa gli è stata rubacchiata dal movimento a cinque stelle ,propaggine di Beppe Grillo che ora ha dato un riferimento a quei suoi sostenitori che prima invece si gettavano su colui che politicamente più gli ricordava Grillo. Tutto sommato la sinistra tiene , stentando ancora a crescere ,colpa della sua pochezza politica.

Ora tocca ai fatti e alla sinistra metterli in campo ,mostrando la vera faccia di questo governo, con una opposizione meno Dalemiana e più Vendoliana. L’anti Berlusconismo di piazza sia lasciato ai movimenti popolari ,l’opposizione sia anti berlusconista nelle camere. Ora è il momento giusto ,dato che questa tornata politica avvierà , come descritto prima,un periodo cupo per questo governo ,accendendo maggiormente i dissensi interni fra le vaie fazioni .

Poco importa quindi che l’informazione in mano a Berlusconi difronte a un trambusto elettorale come questo esulti e celebri una vittoria storica ,che invece dati alla mano decreta una chiara perdita per la figura politica “Berlusconi” e il suo governo del fare.

(fonte dati www.repubblica.it)




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1 commento:

  1. A parte che dicevamo giusto ieri che elezioni di tipologia differente non si possono confrontare, ma se questa dovrebbe essere una sconfitta per Silvio ,ho idea che gradirebbe riceverne di simili ancora per un decennio.

    Sul piano fattuale ha recuperato il disastro del 2005, si è conquistato nuove regioni(tra cui il Lazio che non è certo la meno importante delle regioni) a scapito degli avversari che hanno pure provato l'effetto Grillo sulla propria pelle.

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