08 marzo 2010

Regionali: no del Tar alla lista Pdl nel Lazio

I giudici amministrativi hanno respinto il ricorso presentato dal Popolo della Libertà

ROMA - Il Tar del Lazio con un'ordinanza ha respinto la richiesta con la quale il Pdl contestava la decisione della Corte d'Appello di escludere la lista di Roma dalle elezioni regionali.

MARONI: SE IL TAR DICE NO, LISTA OUT ANCHE CON DL - "Se il Tar decide che la lista è fuori, quella lista resta fuori nonostante il nostro decreto": lo aveva detto da Milano il ministro dell'interno Roberto Maroni. Maroni poco prima dell'ordinanza del Tar spiegando che nel decreto cosiddetto 'salva-liste', il Governo avrebbe potuto riaprire i termini per la presentazione delle liste: ''Abbiamo invece conservato i termini e abbiamo detto ai giudici di decidere loro sulla base di come la legge e' stata interpretata dal governo.

Mi auguro che entro pochissimi giorni il quadro sia completo, in modo da poter svolgere quel che resta della campagna elettorale e, serenamente, farla svolgere a chi ha diritto di farla''. Maroni, quindi, ha ribadito che il decreto e' stato solo di carattere interpretativo. ''E' nel potere del governo di farlo - ha precisato -. Io mi sono sempre opposto alla modifica delle regole e infatti abbiamo fatto un provvedimento che non le modifica''. Il ministro dell'Interno ha anche precisato: ''Di fronte ad una disparita' di valutazione, che rischiava di ledere interessi forti dei cittadini, prima ancora che dei presentatori delle liste, siamo intervenuti per dire cosa dice esattamente la legge''.

Maroni ha quindi ricordato che ''la legge dice che non sono ammessi ricorsi contro l'accettazione di una lista ma solo contro l'esclusione della propria. Il Tar della Lombardia, per esempio, proprio su questo punto ha deciso nello stesso modo e ha spiegato di non avere applicato il decreto, dando quindi la nostra stessa interpretazione''.

DECIDERE PRESTO, EVITARE RINVIO ELEZIONI - ''L'Italia - ha detto ancora Maroni - e' il Paese dei ricorsi e controricorsi, che non si negano a nessuno. Il mio auspicio e' che si decida in fretta e si chiuda nel minor tempo possibile questa vicenda, per evitare di dover rinviare le elezioni''. ''Mi aspetto - ha aggiunto - che chi deve giudicare lo faccia rapidamente. Ricordo che il cosiddetto decreto 'salva-liste' non salva alcuna lista, perche' la decisione spetta sempre ai giudici''

TRA PD E IDV TORNA SERENO, SABATO IN PIAZZA INSIEME - Dopo la tensione dei giorni scorsi, sembra tornare il sereno tra il Pd e l'Idv che sabato manifesteranno a piazza del Popolo insieme a tutti i partiti dell'opposizione, tranne l'Udc. Un appello comune e gli aspetti organizzativi dell'iniziativa sono stati messi a punto in una riunione, in corso oggi pomeriggio nella sede del Pd. La riunione era affollata come non si vedeva dai tempi dell'Unione: i dirigenti del Pd Maurizio Migliavacca e Nico Stumpo, il segretario laziale dell'Idv Stefano Pedica, esponenti di Sel, del Partito Socialista e della Federazione della Sinistra, Gianfranco Mascia, uno dei leader del popolo viola, e anche rappresentanti dei Radicali che domani, nell'assemblea nazionale, decideranno ufficialmente se partecipare alla manifestazione.

Le parole d'ordine della manifestazione, che comincera' alle 14 a piazza del Popolo, saranno democrazia, legalita' e lavoro e la protesta contro il dl salva-liste si coniughera' con la denuncia dell'inadeguatezza del governo di fronte alla crisi economica. Chi ha partecipato alla riunione parla di concordia dei partecipanti sullo scopo dell'iniziativa ''senza nessun distinguo da parte dell'Italia dei Valori, che ha preso coscienza che il governo e' l'unico responsabile del dl-truffa''.

D'ALEMA, NO MANIFESTAZIONE CONTRO NAPOLITANO - Il Pd non vuole fare ''una manifestazione contro il presidente della Repubblica''. Lo ha detto Massimo D'Alema, parlando ad una manifestazione elettorale oggi ad Urbino, in cui si e' soffermato sul decreto salva-liste e sulle reazioni degli altri partiti di opposizione. D'Alema ha sottolineato che anche l'Udc ''che pure sostiene la Polverini nel Lazio ed e' schierato con il centrodestra, e' critico verso il decreto''. ''Abbiamo rivolto a Di Pietro - ha aggiunto - un caldo invito a ragionare'', anche perche' il Quirinale ''e' un punto delicato di garanzia. Ci mancherebbe altro che ci mettessimo noi a destabilizzare''.

Secondo D'Alema inoltre l'attacco al presidente della Repubblica ''indebolisce la critica a chi la merita, cioe' il presidente del consiglio Berlusconi. La responsabilita' politica di quell'atto e' del governo''. ''L'importante - ha concluso - e' che si dia voce al sentire del paese e che ci sia una battaglia congiunta in parlamento''.

BRESSO: ANCHE PIEMONTE FARA' RICORSO CONTRO DECRETO - "La Regione Piemonte farà ricorso contro il decreto salva liste": lo ha annunciato la presidente della Regione, Mercedes Bresso, precisando che la decisione è stata presa nella riunione di giunta di questa mattina. "Non possiamo accettare - ha detto Bresso - ingerenze del Governo in una materia che in Piemonte è già regolamentata dalla legge regionale.

Noi abbiamo attivato la procedura della legge elettorale regionale, tanto è vero che sono stata io a convocare i comizi elettorali e quindi ad indire le elezioni". "E' vero che il decreto del Governo è riferito ad altre regioni - ha aggiunto Bresso rispondendo alle domande dei giornalisti - ma in futuro quello che il decreto sancisce sarà valido per tutte le regioni italiane. E anche ora lo sarebbe se ci fossero ricorsi di cui al momento non siamo a conoscenza".

PD DEPOSITA DIFFIDA CONTRO AMMISSIONE PDL - L'avvocato Gianluigi Pellegrino ha depositato questa mattina per il Pd un atto di significazione che diffida la Commissione elettorale del Tribunale di Roma ad ammettere alla competizione elettorale ciò che il PdL ha in animo di consegnare oggi. "Abbiamo evidenziato - ha spiegato il legale - che nessun deposito può essere effettuato oggi, in particolare quello del PdL. E questo per tre motivi: il primo è che nel Lazio si applica le legge regionale elettorale 2/2005 che non è interessata dal dl.

Quindi non c'é nessuna novità legislativa che regoli il procedimento che la Commissione è tenuta ad applicare, perché la competenza è regionale". Il secondo motivo - ha proseguito l'avvocato Pellegrino- è che anche se si applicasse il PdL non ha i presupposti di cui alla norma. Dovevano essere presenti in Tribunale entro le 12 con la prescritta documentazione. Ma nel famoso pacco non sappiamo cosa sia contenuto ma per loro stessa ammissione non conteneva tutto il necessario. Per altro il pacco alle ore 17 del 27 febbraio è stato da loro stessi portato via e dopo due ore mezza, cioé alle 19,30, hanno portato della documentazione presso presso il Comando provinciale dei carabinieri. Tutto ciò è a verbale.

Di conseguenza - ha spiegato - non è in nessun modo dimostrabile che ciò che era stato abbandonato nel Tribunale corrisponda a quanto portato in seguito ai carabinieri. Il terzo motivo - ha proseguito l'avvocato Pellegrino - è che la Commissione elettorale ha già consumato il suo potere in tema di ammissione delle liste, tanto é vero che ha già effettuato il sorteggio per la posizione sulla scheda. Il dl che non incide sulla legge regionale che regola il procedimento non attribuisce alcun potere alla Commissione a tornare sulle fasi concluse. Inoltre il divieto della Commissione di tornare indietro sui propri atti è pacifico - ha concluso l'avvocato del PD - ed è stato infatti confermato dalla decisione del Tar della Lombardia sul caso Formigoni".

TAR LAZIO, INIZIATA UDIENZA SU RICORSO PDL
- Ha avuto inizio l'udienza davanti alla seconda sezione bis del Tar del Lazio per discutere il ricorso elettorale del Pdl contro l'esclusione della lista di Roma dalle prossime regionali. L'udienza si svolge in camera di consiglio ed è certo che in serata ci sarà la decisione dei giudici amministrativi. Si sono costituiti in giudizio il presentatore della lista del Pd Francesco Pieroni, il partito Sinistra Ecologia e Libertà, il Movimento difesa del cittadino e la lista Emma Bonino-Marco Panella. Il rappresentante dell'avvocatura regionale del Lazio si è costituito formalmente depositato anche la delibera della Regione che dispone il ricorso alla corte costituzionale contro il dl approvato dal consiglio dei ministri.

BONINO,OGGI COMPIO 62 ANNI MA CON DL 26 - "Oggi compio 62 anni ma con un decreto interpretativo potrei farne 26, tanto è un cavillo". Questa è la battuta che la candidata alla presidenza della Regione Lazio per il centrosinistra, Emma Bonino, ha fatto nel corso di un incontro con la fondazione Bruno Zevi. Bonino ha parlato del giorno del suo compleanno dicendo: "In questo Paese si vota sempre verso aprile-maggio. E' come se i miei compleanni fossero sempre condizionati o legati dalle campagne elettorali".

OSS.ROMANO, NAPOLITANO HA APPLICATO COSTITUZIONE - ''E' in relazione al ruolo che la stessa Costituzione gli attribuisce che il capo dello Stato ha firmato il decreto con il quale il Governo e' intervenuto in merito alla vicenda della presentazione delle liste elettorali per le prossime consultazioni amministrative''. Con queste parole l'Osservatore Romano, quotidiano della Santa Sede, difende l'operato del capo dello Stato. ''Napolitano - aggiunge il giornale vaticano - ha verificato che il provvedimento rispondesse ai requisiti di costituzionalita', non entrando nel merito del decreto''.

Fonte: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/politica/2010/03/08/visualizza_new.html_1731148438.html

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